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1) Dizion. 3° Ed. .
SAPERE
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SAPERE.
Definiz: Verbo, che anche si disse SAVERE, e in diversi suoi modi fu usato in varie terminazioni. Aver certa cognizion d'una cosa per via di ragione, o di esperienza, e si usa non che nella sign. attiva, ma nella neutra, e nella passiva ancora. Latin. scire, sapere.
Esempio: Mor. S. Greg. Sapere è aver sapor delle cose: ora molti hanno saper delle cose eterne, e nientedimeno non le intendono.
Esempio: Coll. Ab. Isac. Non è lungi dal sapere, quelli, che ha incominciato ad intendere quello, che egli non sa.
Esempio: Dant. Par. 2. Sicchè poi sappi sol tener lo guado.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 11. Dio lo si sa, qual poi mia vita fusi.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 23. Fatta più grande di se stessa uscío, E che si fesse rimembrar non sape.
Esempio: E Dan. Purg. 2. Poi d'ogni parte ad esso m'apparia, Un non sapea che, bianco.
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 5. Salsi colui, che innanellata pria, Disposando m'avea colla sua gemma.
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 31. Salsi colei, che la cagion mi porse,
Esempio: E Dan. Purg. appresso. Non fora men nota La colpa tua da tal giudice sassi.
Esempio: Boc. Nov. 97. 8. Temo morire, e già non saccio l'ora.
Esempio: Petr. Son. 217. Ne so che me ne pensi, o che mi dica.
Esempio: E Petr. Canz. 38. 5. E gli aspidi incantar sanno in lor note.
Esempio: Bocc. Nov. 42. 9. E non sappiendo, ella stessa, che cagione a ciò la si movesse, in se stessa prese buono augurio d'aver questo nome udito, e cominciò a sperare, senza saper che.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 19. Ma sai, che è? portatelo in pace, che quello, che stanotte non è potuto essere, sarà un'altra volta.
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 46. Voi tremavate, come verga, e non sapavate, dove voi vi foste.
Esempio: E Bocc. Nov. 39. 11. La mattina seguente fu saputo, per tutta la contrada, come questa cosa era stata [Latin. rescire]
Esempio: Guitt. Lett. 34. Questo è mio giuoco, e ad altro giuocare non sappo.
Esempio: E Guitt. Lett. appresso. Ch'io più non sappo, che tu oggi nol sappia.
Esempio: Franc. Barb. 196. E sacci, che è maggiore Viltà, se nò l'onore.
Definiz: §. Sapere: Aver sapore. Lat. sapere.
Esempio: Dant. Parad. 17. Tu proverrai, siccome sa di sale Lo pane altrui.
Definiz: §. Sapere: Metaf. Latin. sapere, colere, redolere, nel Gr. ποτόσδεν, disse Teocrito.
Esempio: Salv. Spin. Tant'è, non mi dite a me, che a ogni modo, ella non sappia di come io debbia chiamarmela.
Esempio: Lib. Son. Sì, ch'io so Poggio mio troppo di povero.
Definiz: §. Sapere: Avere odore; onde si dice: Saper di muschio, saper di rose, e simili. Lat. redolere, olere.
Esempio: Morg. E sapeva di vin, come un'arlotto.
Definiz: §. Saper di mille odori: per modo proverbiale: dicesi di Che che sia, che spiri gran fragranza. Lat. totam spirat Arabiam. Gr. τὸν ἀραβίαν ἀποπνεῖ, vedi Flos. 294. n. 58.
Definiz: §. Saper buono, cioe Parer buono. Lat. placere, perplacere.
Esempio: Fr. Giord. S. Nondimeno sono dell'anima, che gli ama, e vuole, sannole buoni.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 1. 5. Così ci fa il migliore dono, e ne sapemo maggior grado.
Definiz: §. Saperne male, saper reo, e simili: che vale Parere strano, dispiacere. Latin. displacere.
Esempio: Nov. Ant. 55. 1. Mess. Brancadoria il ride; seppeli reo.
Definiz: §. Saper fare: dicesi dell'Usar modi industriosi per arrivare a' suoi fini. Latin. calliditate uti, callidum esse, astu contendere.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 2. 28. Colui non è pari a me, ne di meriti, ma ha saputo fare.
Definiz: §. Saper far tanto: lo stesso, che Saper far di maniera, in guisa. Modo basso. Latin. efficere, perficere.
Esempio: Boccac. Nov. 77. 43. Io seppi tanto fare, che io costassù ti feci salire; sappi tu ora tanto fare, che tu ne scenda.
Definiz: §. Non saper fare altro, che gridare: cioè Non far mai altro, che gridare, al quale è simile.
Esempio: Petr. Son. 209. Ne l'orecchie, che udire altro non sanno [Latin. nihil aliud velle, aut posse]
Definiz: §. Non saper, che si fare, non saper che si dire: cioè Essere inrisoluto. Latin. incertum amimi animi esse, rei exitum non invenire, quid quis agat nescire.
Esempio: Bocc. Nov. 34. 9. Sappiendo, che il Re Guiglielmo suo avolo, data avea la sicurtà al Re di Tunisi, non sapeva, che farsi.
Definiz: §. Saper grado di che che sia: vale Averne obbligazione. Latin. habere gratiam. Gr. εἰδέναι χάριν.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 1. 5. E ne sapemo maggior grado, quanto meno ne saremo stati in pendente.
Definiz: §. Non ne saper grado, che anche si dice Non ne saper ne grado, ne grazia; contrario dell'altro: il che vale Non si riconoscere obbligato, non aver gratitudine. Latin. gratiam non habere.
Esempio: Liv. M. Non ne seppono ne grado, ne grazia allo 'mperadore.
Esempio: Vit. Plut. Che se essi non passarono Gange, non ne sapeva loro ne grado, ne grazia.
Esempio: Fir. Luc. 53. Io ho fatto bene alla fe, ella non me ne sa grado, ne grazia.
Definiz: §. Sapere a mente: Avere impresso nella memoria in maniera, che si possa ridire. Latin. memoria tenere.
Esempio: Boc. Nov. 70. 10. Si fu uno, il qual pareva, che tutti i miei peccati sapesse a mente.
Definiz: §. Saper per lo senno a mente che che sia: vale Averne intera scienza, minutissima notizia. Latin. exploratum: perspectumque habere, probè callere.
Definiz: §. Ei sa molto, e io so molto: e vale E' non sa, e io non so. Maniere particolari.
Esempio: Fir. Lucid. E' sa molto dov' s'è colui; (potrebbe dirsi così ironicamente in Latin. ubi sit, aut qui sit bene novit, sat scio)
Definiz: §. Che so io? Che sa' tu? ec. Detto nello stesso senso.
Esempio: Bocc. Nov. 10. 9. Che so io, madonna, se nell'eleggere degli amanti, voi vi facesse il simigliante [Latin. quî sciam? nescio]
Definiz: §. Se tu sai: soggiunto a modo di confermazione all'antecedente detto v. g.
Esempio: Esempio del CompilatoreFa, se tu sai: fate pur, se sapete, ec. vale lo stesso, che Quanto tu puoi, per quant'è dalla vostra parte, dal canto vostro. Lat. quantumvis.
Esempio: Bocc. Nov. 79. 21. Sie pur infermo, se tu sai, che mai di mio mestiere io non ti torrò un denaro.
Definiz: §. Sapere a' quanti dì è San Biagio: Proverbialmente, in modo basso, e vale Avere delle notizie ignote al volgo.
Esempio: Seg. Fior. Cliz. Ogni un di noi sa a' quanti dì è San Biagio.
Definiz: §. Saper dove il diavol tien la coda: Aver esperienza, e notizia, anche delle cose meno note, e non avvertite comunemente.
Definiz: §. Saper vivere: Aver prudenza.
Definiz: §. Saper di barca menare: modo basso: Avere astuzie per arrivare a' suo' fini.
Definiz: §. Saper di Geometria, Gramatica, e simili: Esser dotto di quelle.
Definiz: §. Saper di libro: Esser dotto assolutamente.
Definiz: §. Saper buono: Aver caro, approvare.
Definiz: §. Saper di buono: Spirar buono odore: e Figurat. Avere in se bontà.
Definiz: §. Non saper di buono: Dare indizio di malvagità.